
La coppa di Pitagora, il bicchiere che insegna la virtù della moderazione
Intorno al 530 a.C., durante alcuni lavori per la fornitura di acqua sull’Isola di Samo, si dovette moderare il consumo di vino dei lavoratori. Ci pensò Pitagora attraverso un’insolita e ingegnosa coppa.
Noto come una delle menti più brillanti del mondo antico, Pitagora di Samo ha lasciato all’umanità intera un patrimonio inestimabile fatto di massime, teoremi e invenzioni strabilianti. Tra queste, la più famosa è senza dubbio la coppa di Pitagora (conosciuta anche come coppa Pitagorica o coppa di Tantalo), ovvero il bicchiere che insegna a bere con moderazione. Una lezione d’ingegno partorita dal filosofo greco intorno al 530 a.C. sull’Isola di Samo, quando durante alcuni lavori per la fornitura di acqua si dovette moderare il consumo di vino dei lavoratori.
La coppa di Pitagora è un recipiente progettato per contenere una quantità ottimale di liquido, simile in tutto e per tutto ad una normale coppa. Eccezion fatta per una colonna centrale che si innalza dal fondo del bicchiere, al centro della quale sono posizionati due fori: uno di uscita e l’altro aperto sul contenuto della coppa, comunicanti attraverso un canale a forma di U rovesciata (figura A). Quando la coppa viene riempita, il vino sale fino a riempire la gamba corta della U rovesciata sfruttando il principio dei vasi comunicanti (figura B), ma nel momento in cui il livello del liquido oltrepassa il confine, inizia a scorrere all’interno della gamba lunga della U riversandosi sul fondo (figura C). Merito della pressione idrostatica, che formando un sifone all’interno della colonna centrale causa il totale svuotamento del liquido proprio attraverso il foro posto alla base della colonna (figura D).
Immaginate lo stupore di un individuo qualsiasi che vede colare il suo prezioso vino sul pavimento. Esilarante vero? Questo meccanismo spinge, infatti, le persone a sorseggiare il vino senza alzare troppo il gomito. Uno strumento affascinante, che esalta l’ingegno del famoso matematico ma allo stesso tempo cela un insegnamento filosofico senza precedenti.